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Casino Campione Italia

Casino Campione d’Italia

L’estate viene percepita come ancora più calda nell’enclave Italiana in Svizzera, da quando il casinò di Campione d’Italia è stato chiuso con un’ordinanza del giudice fallimentare di Como. L’intera comunità infatti, che in gran parte ruotava intorno al casinò, si stringe attorno a coloro che hanno perso il lavoro, in una protesta che dimostra come la chiusura di uno dei quattro tradizionali casinò d’Italia, vada ben oltre la crisi di una sala da gioco. Una sfilata il 7 agosto, per manifestare il dissenso, e catturare l’attenzione. Oltre al corteo, caratterizzato da slogan e da ogni mezzo per far rumore e per far sentire la propria voce anche nell’imperturbabile Svizzera, è stato previsto anche un presidio stabile davanti al municipio. Anche i commercianti della cittadina hanno preso parte alla protesta, abbassando le saracinesche dei loro negozi per manifestare la propria solidarietà ai dimostranti.

Le voci di chi invece di andarsene in vacanza lotta per il proprio futuro che va in frantumi, chiedono il sostegno del governo e una riapertura del casinò anche in regime di amministrazione controllata.

I casinò d’Italia in difficoltà

Il caso del casinò di Campione, è l’epilogo peggiore che la vicenda relativa a uno dei casinò d’Italia poteva avere. Uno striscione esposto dai manifestanti, con la frase «Chiuso per lutto: morto il Casinò, morta Campione», illustra bene il clima che si respira tra chi ha perso il lavoro e chi anche se non direttamente impiegato nel casinò simbolo d’Italia, in terra Svizzera, riceverà i contraccolpi di questa chiusura, in una cittadina nota soprattutto per la casa da gioco.

Il declino dei casinò tradizionali in Italia, è qualcosa di cui si parla ogni anno, quando vengono presentati i dati in calo, rispetto all’anno precedente. La crisi del gioco è da attribuire in larga parte alla liberalizzazione del gioco in varie modalità sul territorio, dal 2009, con la massiccia diffusione di VLT e slot machine, e poi alla legalizzazione del gioco d’azzardo a distanza, un settore che al contrario di quello relativo alle sale da gioco vecchio stile, sembra vivere un momento d’oro. I casinò online AAMS, legali e controllati, infatti sono in continua espansione e dall’inizio dell’anno sono state rilasciate nuove concessioni, che vedono dunque l’offerta online in continuo aumento.

L’impatto del casinò su Campione d’Italia

Secondo i dati forniti da CGIL sono circa 100 i dipendenti diretti del casinò di Campione d’Italia, e circa 600 i lavoratori che dipendono indirettamente dalla casa da gioco. Se si considera che la cittadina ha meno di 2000 abitanti, si può comprendere chiaramente l’impatto che la chiusura del casinò può avere sia a livello economico che sociale.

Il casinò di Campione d’Italia, che si presenta sulla homepage del proprio sito internet, come il casinò più grande d’Europa, si sviluppa su una superficie di 55 mila metri quadri, 9 piani, 28 ascensori, e tre livelli sotterranei adibiti al parcheggio: una realtà immensa che rischia di trascinare nel proprio baratro un’intera cittadina. Ovviamente nei casi in cui a rischio c’è la sopravvivenza, si tenta il tutto per tutto, e il comune di Campione ha messo all’opera un pool di esperti che hanno il compito di capire, studiando i documenti del fallimento, se è possibile individuare un modo per far sì che il casinò riapra.

E se quando si dice casinò, in Italia come all’estero si visualizzano davanti agli occhi centinaia di luci sfavillanti, sul lago di Lugano in queste notti estive, le luci di un pezzo di storia italiana, cominciata nel lontano 1933, restano spente: il simbolo più evidente del dissesto economico che lo ha portato alla chiusura.